“Mi raccontava che nel Carso era anche peggio. Le trincee s’empivano d’acqua, e i fanti stavano con le gambe nell’acqua motosa fino alle ginocchia, per giorni e giorni. Le loro scarpe erano di qualità pessima, scarpe di cartone, fornite dai frodatori che godevano di tutte le indulgenze invece di esser fucilati in massa o forzati a rimaner tre giorni nella morta gora della trincea con quelle loro stesse scarpe ai piedi. Tre giorni – diceva egli – bastano a finire un uomo anche ladro.
(Gabriele d’Annunzio, Notturno)