di Riccardo Viagrande

Un bellissimo romanzo assolutamente da leggere: Come nuvole di Cotone di Antonella Carta. Il sogno di mio padre quando ero piccolo era di inseguire le farfalle con me. Col tempo, ci ha rinunciato. A occhi chiusi io rincorro ancora farfalle.Così si presenta, nella pagina iniziale, il protagonista del romanzo di esordio di Antonella Carta pubblicato di recente da Mursia. Chiamato con l’appellativo di Capitan Uncino per via di una protesi, una penna speciale con la quale picchetta sulla tastiera, il nostro protagonista è un diciassettenne disabile la cui teoria è espressa nella formula: per vedere bisogna chiudere gli occhi. In effetti il Capitano, pur nella sua condizione di disabilità, riesce non solo a stabilire un forte legame con la realtà, favorito dalla famiglia, e, in particolar modo, dal fratello Tullio, dalla psicologa Cristella e da amici e compagni di classe, ma affronta anche le problematiche legate alla crescita, scandagliando il suo animo e quello delle persone che gli stanno intorno attraverso una visione che va ben oltre le apparenze. Vera e propria finestra sull’adolescenza, le cui tematiche vengono affrontate con la finezza di una madre e di una docente, Come nuvole di cotone è un romanzo nel quale si riflette l’esperienza professionale e umana di Antonella Carta che ha restituito sulla pagina degli squarci di vita reale. Scritto in prima persona con un tono autoironico, il romanzo, inoltre, si impone per una scrittura scorrevole che rende piacevole la lettura a un pubblico di adulti, ma soprattutto di adolescenti per i quali riveste valore educativo nella misura in cui li aiuta a risolvere i problemi della loro età.