Corteggiando un’idea disdicevole allo scrittore, questa potrebbe apparire come confessione; la mente vaga tra prurigine e incanto. Di questi tempi è incantesimo sorbire immagini da scatola magica. Un ozio di febbre assale il comodo divano e smorza la lampadina di luce. Quel parto astratto, afasia di vergogna, sarebbe la libertà? Che sia anche quest’ombra di caverna che imbambola e sana ogni interstizio di esistenza?