“Non so se io abbia più sete di acqua o più sete di musica o più sete di libertà. Sento il sole dietro le imposte. Sento che c’è un’afa di marzo chiara e languida sul canale. Sento che è bassa marea. La primavera entra in me come un nuovo tossico. Ho le reni dolenti, in una sonnolenza rotta di sussulti e di tremori”
(Gabriele d’Annunzio, Notturno)