Ulisse è un bugiardo, ma ha un sogno.
Ulisse vuole raggiungere la fine del mondo, e i confini del mondo non si possono raggiungere da soli. Per realizzare questo sogno ha bisogno di altre persone: ha bisogno di marinai.
Ulisse è un bugiardo ma ha un sogno: vuole vedere dove il mondo finisce. Lui sa che questo viaggio non potrà farlo da solo, ha bisogno di compagni. Ulisse deve convincere i compagni a seguirlo.
Ulisse è un bugiardo. A lui non importa quale siano i sogni e le ambizioni dei suoi amici marinai. Ulisse è un egoista: a lui interessa raggiungere il proprio sogno, fare il proprio viaggio.
Per convincere i suoi amici mariani a seguirlo, abbandonare i propri sogni e credere al sogno del loro capitano Ulisse, Ulisse si inventa una bellissima idea, un’idea falsa: regala un’idea, una bugia (con la ragione è possibile conoscere la verità), una convinzione: un sogno da condividere. Un sogno per cui vale la pena viaggiare e morire.
Ulisse è in bugiardo perché fa credere ai compagni che il sogno di Ulisse è il sogno di tutti gli uomini: è un bugiardo perché indottrina, fonda un’ideologia per scopi privati, s’inventa uno slogan infallibile, vende un’idea luminosa, un’idea da portarsi fino alla tomba.
Ulisse persuade i compagni a seguirlo nel folle viaggio ai confini del mondo: gli uomini nascono per conoscere e superare i limiti imposti dalla natura. Un uomo è davvero un uomo se abbandona le comodità e sfida la morte in nome della conoscenza.
L’uomo è uomo se fa esperienza del mondo, e attraverso l’esperienza elabora un sapere.
Questa è un’idea suggestiva, contagia tutti.
Ulisse condurrà tutti alla stessa morte.
Ulisse morirà per una propria idea.
I marinai invece moriranno per l’idea di un altro.
©Francesco Gianino