Continua la scrittura intorno la morte, che vuol dire anche fare memoria, ricordare i momenti di vita, la linea intera, prima che questa venga spezzata. Sembra che sia ancor più del volume poetico del 2015, una raccolta di incontri e rivelazioni. Aleggia una modalità dantesca. L’ambiente non è il mondo ultraterreno, ma i luoghi della città rivissuti attraverso la memoria o la presenza, e in questi il poeta incontra amici, amori oppure se stesso, colti in un momento significativo e paradigmatico. Nella sezione Aurora con rasoio è come inoltrarsi nella selva dei suicidi. La forma poetica sceglie un andamento orizzontale, prediligendo lo spazio metrico anziché quello delle strofe o del verso tradizionale.
Riportiamo un componimento dal titolo Scrutinio finale
Sei giunto alla fine dell’ultimo trimestre
e la mano solleva la polvere dal vetro
e tu guardi i voti che scintillano uno per uno
e si staccano dal foglio
e allora guardi bene, guardi esattamente
le teste inquiete nell’ombra scarlatta e tu guardi
senza una parola i voti sul cartellone e senti
che la bocca non attende più nessuna voce
e il tempo diventa una spina e può trafiggerti;
senza nome si aggregano gli spettri nel corridoio
del liceo e tutto è silenzioso nei corridoi,
tutto è silenzioso per sempre.
©francescogianino