L’innesto si intitola la commedia di Pirandello che apre il secondo volume delle opere teatrali nell’edizione Mondadori. È la storia di una donna sposata e di un marito impotente. Un giorno Laura è violentata da uno sconosciuto che dopo l’atto fugge. Rimane incinta e il marito vorrebbe costringerla all’aborto. Laura rifiuta e accetta il figlio come un frutto dell’amore coniugale.
Il tema affrontato è l’irrompere violento della natura, la sua forza, che guasta e rovina un ordine fondato sulla razionalità e il buon senso, la convenzione e il rispetto della consuetudine sociale. Le regole della città vengono sovvertite da quelle della natura.
La convivenza civile vorrebbe che una moglie accetti un matrimonio sterile, amando incondizionatamente il marito impotente. Laura indossa la maschera della sposa felice, e Giorgio recita la parte del marito premuroso, tacendo in nome dei doveri e dell’apparenza familiare ciò che è la mancanza sostanziale della loro unione.
La natura entra in scena in forma del caso o, Machiavelli la chiamerebbe fortuna. La violenza del caso sblocca il circolo vizioso dei compromessi. Dal male nasce un’opportunità. Tanto è che la donna non ricorda più nulla dell’atto subito dall’estraneo, ma coltiva come frutto dell’amore che egli prova per il marito, la nuova vita che sente crescere in sé.
I comportamenti della donna mirano ad un personale utile che coincide con la difesa della vita. L’utile per la donna è la vita e l’amore che infrange e sovverte il buonsenso borghese e le apparenze sociali. Per Giorgio invece l’utile è nascondere fino in fondo (anche meschinamente) le proprie mancanze; non perdere il rispetto degli altri, non perdere la proprietà indiscussa dal vincolo formale del matrimonio (ma di fatto assente) sul corpo della moglie. Naturalmente non vi riesce. La natura, che è donna, esplode in mano.
Il finale sembra retorico, Giorgio cede alla moglie, sembrerebbe rinunciare all’orgoglio del maschio ferito.
Oppure, la natura ritorna in società, e marito e moglie avranno un segreto in più da nascondere al mondo.
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