I professori si guardano a distanza tra di loro, per quella buona prassi per cui l’operato del collega è insindacabile, non si può criticare, non si può mettere becco sul lavoro dell’altro (poi in verità il becco lo si mette, in sala professori, in sordina, tra una cosa e l’altra, di nascosto). E sembra strano, spesso il collega x non sa proprio nulla del metodo di lavoro del collega y. Nessuno sa nulla ufficialmente (non se ne parla), se non per quello che, in forma di auto-celebrazione, si possa dire durante i consigli di classe. Perché il professore x sappia qualcosa del professore y è necessario un evento straordinario, una indagine del preside, lamentele dei genitori o studenti, una crisi d’identità, un’esplosione di collera, un elogio flautato per i corridoi, cose eccezionali quindi. Nella norma i professori tra loro sono omertosi, ma se vogliono sapere, sanno. Leggi il seguito di questo post »